venerdì, settembre 28, 2012

LA MEMORIA E IL TEMPO

La nostra memoria ci consente di rivivere gli eventi passati .  Ed e' proprio attraverso i ricordi, che possiamo risalire la china del tempo. Il passato non muore mai,  finche' ne resta memoria.  Da sempre l'uomo cerca, istintivamente, di crearsi uno spazio nella memoria collettiva,  nel tentativo di impedire che il passare del tempo lo porti verso l'oblio.  Un modo, dunque, per cercare di fermare, in qualche modo, il tempo.   In passato si parlava di  un  "Tempo assoluto",  in cui lo spazio  e il tempo non erano che inerti contenitori di eventi.  Piu' tardi, con la teoria della relativita' di  Einstein, si comincio' a parlare di "Tempo relativo" ,  con complesse interconnessioni   tra tempo, spazio e massa.  Questa teoria ha evidenziato, ragionando per grandi numeri, che l'aumento della velocita'  tende a rallentare il tempo.    Per la piu' moderna Fisica Quantistica, il trascorrere del tempo   nel senso che noi conosciamo, dal passato verso il futuro, potrebbe essere soltanto una illusione dei sensi.  La storia e' sempre stata considerata, per sua natura, legata allo scorrere del tempo.   Ma se poniamo l'ipotesi che il tempo sia solo un'illusione o che il suo trascorrere non sia unicamente unidirezionale  (come viene ipotizzato dalla fisica quantistica), cambiano  il valore e il significato dell'evento storico.  Non serebbe piu' un susseguirsi lineare di eventi,  ma  una  "contemporaneita' oggettiva e una soggettivita'  percettiva"  degli eventi.  Ma questo e' un discorso che ci porterebbe molto lontano.  Niente, neanche il passato, sarebbe piu' definito. Tutto, compresa la storia degli uomini,  sarebbe legato al principio di indeterminazione.   Alla base di queste considerazioni  (sul tempo e non solo) c'e' la fisica quantistica che, grazie alle ricerche di scenziati come  Plank,  De Broglie,  Schrodinger,  Everett, afferma che tutto il mondo materiale  e' costituito da onde, connesse alle particelle atomiche che lo compongono. Si tratta di   "funzioni d'onda"  molto complesse,  che rappresentano tutte le particelle dei corpi materiali.  E i fisici quantistici  affermano che si ha un  "collasso della funzione d'onda"  solo in concomitanza con la presa di coscienza di un evento.  In altre parole, sarebbe la presa di coscienza a determinare l'evento. Il mondo dunque, secondo questa teoria, esisterebbe solo perche' noi lo vediamo.